Dune: Prophecy

6 episodi, 1 stagione, 2024
di Diane Ademu-John, Alison Schapker
da Sisterhood of Dune di Brian Herbert e Kevin J. Anderson e Dune di Frank Herbert

HBO | SKY Atlantic

Per chi è in astinenza da Zendaya e da Denis Villeneuve anche questa serie può avere i suoi perché. Ha ricevuto consensi e critiche, ma fila via veloce: quando Dune: Prophecy finisce si vorrebbe accedere subito alla seconda stagione. Il perché è presto detto: è difficile staccarsi dai suoi personaggi, tutti riuscitissimi, anche e soprattutto per la bravura delle attrici – a partire dalle guest star Emily Watson (Valya Harkonnen), Olivia Williams (Tula Harkonnen), Travis Fimmel (Desmond Hart), Jodhi May (Natalya).

Chi non ha amato la sorellanza delle Bene Gesserit, a parte l’obbedienza delle Veridiche per seguire l’ordine dell’universo? Così forti contro le forze che minacciano il futuro dell’umanità, mentre addestrano fisico e mente per arrivare a ottenere abilità al di là dell’umano, così belle nella loro durezza e fierezza.

La serie ricostruisce, 10mila anni prima dell’epopea di Paul Atreides, la storia di Valya Harkonnen e della sorella Tula. Lo fa senza sconti, mostrando la crudeltà della bramosia di potere, la rinuncia agli affetti (però sempre pronti a tornare), gli intrighi e la sollitudine di chi è costretto a mantenere il segreto sui dolori più intimi, pur di arrivare alla vendetta finale.

Il vero potere inizia con il controllo: il pay off della locandina di Dune: prophecy è la sintesi perfetta di una serie di fantascienza che è anche infinitamente contemporanea. Ci si immerge nel mondo inventato da Herbert senza soluzione di continuità: tutto trasuda spezia, conquista del mondo, grettezza umana interstellare.

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