«La natura della consapevolezza è qualcosa di assolutamente straordinario. Ne hanno capito di più i mistici degli scienziati, ma solo perché questi ultimi hanno cominciato a pensare come macchine, e il mondo interiore controlla il comportamento esteriore. Ecco il dramma del nostro tempo: se ci convinciamo di essere macchine finiremo per diventare macchine, riducendo l’universo a formule matematiche senza senso. L’altro grande problema è quell’idea che ci ha inculcato Darwin: il più forte vince sempre e si prende tutto. Ha contribuito a svilire ogni valore di umanità».
Così la pensa Federico Faggin, che Mondadori definisce “lo Steve Jobs italiano, un idolo, un eroe, per tutti gli scienziati e appassionati di tecnologia”. Nato a Vicenza, dopo gli srtudi in fisica si è trasferitosi nella Silicon Valley, inventando “cosette” come il microprocessore e il touchscreen, contribuendo “a plasmare il presente che tutti conosciamo”. Racconta nella sua autobiografia Silicio (Mondadori, 2019): «Ho passato la mia vita lavorando dieci ore al giorno, spesso anche il sabato e la domenica, cercando soluzioni a problemi tecnici e scientifici che mi appassionavano. Mio padre raccontava che, a cinque anni, corsi da lui sconsolato: “Papà, voglio inventare delle cose ma sono già state inventate tutte!”. Ho cominciato prestissimo a smontare oggetti per capire com’erano fatti e a costruirne di nuovi con materiali di risulta. Poi, un giorno, vidi un modellino d’aereo che volava e venni folgorato».
Dall’invenzione del microprocessore alla nuova scienza della consapevolezza, sottotitolo dell’autobiografia, racconta le sue quattro vite: dall’infanzia ai primi lavori, dalla controversia con Intel per l’attribuzione della paternità del microprocessore al suo appassionato impegno nello studio scientifico della consapevolezza.
«Sono nato a una nuova vita ogni volta che, osservando il mondo da insospettati punti di vista, la mia mente si è allargata a nuove comprensioni. Sono nato a nuove vite quando ho smesso di razionalizzare, ho ascoltato la mia intuizione e mi sono aperto al mistero». Parola di chi ha costruito le basi di questo nostro nuovo mondo globale.
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