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Archivio dei tag sudefuturi

#UNLOCK_IT | rassegna stampa AdnKronos

Coronavirus:#Unlock_It, la tre giorni Fond. Magna Grecia per costruire ripartenza
Premi: il Magna Grecia a Robert Gallo, 'genio che non ha mai perso lato umano'
Fara (Eurispes): "Senza Sud il Paese non riparte"
Giannola (Svimez): "Italia senza Mezzogiorno fa ridere"
Nino Foti (Fond. Magna Grecia): "Italia è ancora una volta divisa in due"
Polimeni (La Sapienza): "Covid ha prodotto nuove disuguaglianze"
Recovery, Borgomeo: "Grande problema capacità Pa spesa risorse per Sud"
Cafiero De Raho: "Contrasto a mafie e corruzione sta funzionando molto bene"
Baldassarre: "Dpcm? Inadeguati, situazione di squilibrio costituzionale"
Covid, Robert Gallo: "Non finirà nel 2021"
Coronavirus, Robert Gallo: "Nazioni collaborino ma ricerca resti autonoma"
Covid, Gallo: "Presto farmaco che blocca infiammazione polmoni"
Coronavirus, Robert Gallo: "Preoccupa durata immunità del vaccino"
Recovery fund, Mazzotta (Rgs): "Occasione da non perdere"
Recovery fund, "Capacità spesa vero problema del Paese"
Recovery, Santo Versace: "Problema grosso è come siamo amministrati"
Recovery, Foti (Fond. Magna Grecia): "Fare commissione per sburocratizzare Pa"
Bocca (Federalberghi): "Piallati da crisi e Covid"
Lalli (Federturismo): "Se si azzera settore si danneggia tutto il Paese"
Recovery, Bianchi (Svimez): "Da Ue opportunità per avviare percorso diverso"
Giovanni Fiori: 'Al paese serve politica industriale e riforma Pa'
Coronavirus, Nicaso: "Traffico droga anche in lockdown, rotte diversificate"
Coronavirus, Gratteri: "Mafie avanzano mentre si parla di commissioni"
Recovery, Spallanzani: "Creare condizioni per far rinascere pmi e artigianato"
SUDeFUTURI, dibattito su capitale umano e innovazione per uscire da crisi
Nino Foti (Fond. Magna Grecia): "Ministero del futuro per dare mano a Paese"
Recovery, Romano (FMG): "Da istituzioni impegno a coinvolgere territorio"
Recovery, Paolo Mieli: "Fare sistema per togliere freno a mano e innovare Paese"
Recovery: Gullo, 'rilancio organizzazione e professionalizzazione'
Fondazione Magna Grecia, idee per la ripartenza

costruiamo insieme la ripartenza

UNLOCK_IT, il live streaming di SUDeFUTURI II, il 9/10/11 dicembre 2020

SUDeFUTURI II, la ripartenza

10 sessioni tematiche, oltre 40 relatori, i temi e i tag più urgenti per la ripartenza: #economia, #risorse, #futuro, #sviluppo, #legalità, #emergenze, #diritti, #democrazia. Con queste keywords la seconda edizione di SUDeFUTURI si colloca tra un lockdown e l’altro, con l’urgenza di una ripartenza forte, strategica, sicura. #UNLOCK_IT, appunto.

La Fondazione Magna Grecia, organizzando il II Annual Meeting, ha guardato a un futuro reale, fatto di persone, di sinergie, di incontri. Il programma elaborato è un percorso verso un orizzonte condiviso: quello in cui ripartiremo.

#UNLOCK_IT è molto più di un hashtag: è una direzione cui guardare tutti insieme. Con la voglia di contribuire, tutti, a trovare le chiavi giuste per non commettere più gli stessi errori. Per ripartire, davvero.

Fermiamo l’emorragia di cervelli e costruiamo futuri per i nostri giovani

“In Italia ci trattano come pezzenti, come potenziali truffatori”: sono dell’astrofisica Sandra Savaglio le parole che riassumono il senso del convegno “SUD e FUTURI”, I Annual International Meeting organizzato dalla Fondazione Magna Grecia. Il Mondello Palace di Palermo ha ospitato una tre giorni molto intensa, sviluppata su due perni: i Sud del mondo e la ricerca di futuri possibili. Vincente la scelta di dedicare ai dodici tavoli tematici lo sviluppo di idee e di direzioni: convergono sulle stesse conclusioni sia il folto pubblico che per tre giorni ha animato il meeting, sia i cinquanta relatori che si sono passati il testimone. Alla radice di ogni proposta c’è il concetto reso ottimamente dalla scienziata Savaglio: l’Italia e il suo Sud sfornano cervelli bellissimi, che sono costretti ad andare via, ad arricchire altri Paesi.

“È arrivata l’ora di costruire le basi solide per fermare questa emorragia” spiega Nino Foti, presidente di Fondazione Magna Grecia, che da oltre 30 anni opera a livello internazionale per costruire una rete degli italiani all’estero. “Si parla da anni, forse decenni – continua Foti – di fuga di cervelli. Ma poco e niente si è fatto per trovare rimedi. La Fondazione Magna Grecia ha girato il mondo per raccogliere le storie personali di grandi italiani che si sono affermati all’estero, fino a quando è giunto il momento di tornare in Italia”. Il meeting internazionale “SUD e FUTURI” è nato per far costruire dai protagonisti culturali, scientifici, sociali, le linee guida su cui operare perché il Sud possa avere un futuro. Anzi, tanti futuri. E le fondamenta hanno tanti nomi, tanti volti. A partire da quelli dei giornalisti che hanno condotto i tavoli del meeting, fino all’ultimo, in cui si sono tratte le conclusioni. Uno su tutti Paolo Mieli: “Far circolare idee e non stare fermi è già un primo passo. Il meeting, splendidamente ideato e organizzato, non solo ha riunito tutto il mondo, ma vi ha anche preso parte una rappresentanza femminile non indifferente: donne competenti, che rivestono un ruolo importante in questo dibattito, perché aprono nuovi modi di pensare i problemi e di risolverli”. “Nasce la mentalità di un percorso, ora sta a noi superare l’individualismo e fare rete” ha chiosato Giuseppina Paterniti, direttrice del Tg3.

Cercare le colpe per superarle e andare avanti. Non ha dubbi Saverio Romano, vicepresidente della Fondazione Magna Grecia e responsabile Dip. Mezzogiorno Eurispes: “Il Mezzogiorno è in queste condizioni soprattutto per gli errori commessi dalla classe politica del Mezzogiorno stesso. Non abbiamo fatto fino in fondo la nostra parte. È arrivato il momento di farla”.
Intenso il tavolo internazionale. Albert Aoun, presidente del Lebanese Italian Business Council, ha focalizzato il discorso sulle prospettive di intese Italia-Libano soprattutto nel settore agroalimentare, così come l’ambasciatrice libanese Mira Daher Violides che, partendo dai grandi problemi della guerra e della fame, ha disegnato il suo immaginario futuro attraverso la cooperazione tra tutti i paesi del bacino del Mediterraneo. Non poteva mancare l’approfondimento su un tema importante come l’immigrazione, fatto da Joseph Gauci, rappresentante della Repubblica di Malta nella Geie (Ue), e sulla diaspora, fatto dal ministro albanese Pandeli Majko. Panagiotis Roumeliotis, già Ministro dell’Economia e Presidente dell’Attika Bank di Atene, ha approfondito il crash economico locale e il bisogno di fare rete, accolto da Arthur J. Gajarsa, Giudice Federale Usa, che ha proposto sinergie oltreoceano.

Economia e finanza, politica internazionale, sviluppo e cooperazione non hanno senso senza legalità, base imprescindibile per “governare il Mezzogiorno”. “SUD e FUTURI” si è aperto con un doppio focus sulla lotta alle mafie. Giulio Francese e Carlo Parisi hanno ricordato i colleghi giornalisti uccisi dalle mafie, tracciando la linea tra diritti e doveri nel vasto mondo dell’informazione. È toccato poi al docente esperto di mafia Antonio Nicaso, in collegamento da Toronto, e al magistrato Nicola Gratteri entrare nel merito della “strategia del silenzio”, quella in cui si muovono ed operano le mafie, confondendo le carte. Non fa sconti il procuratore di Catanzaro: “Nessun governo, finora, ha messo la lotta alle mafie al primo posto. Ci sono tante belle dichiarazioni di intenti, di tutti i colori politici, ma i risultati si ottengono con i fatti, non con le parole. A partire dalla lotta alla corruzione, a una certa politica e a una certa burocrazia, perché oggi la criminalità non ha più bisogno di uccidere, visto che raggiunge con la corruzione gli stessi obiettivi. E poi dobbiamo lottare contro un complice imbattibile della criminalità organizzata, che è il modo di raccontare il fare mafioso, facendolo diventare uno status, un modo di essere, un modello da seguire. Vedere ragazzini fuori dalle scuole che imitano Savastano, o chi per lui, è una sconfitta non solo nostra, ma di tutta la società”.

Le mafie hanno tanti volti anche per Federico Cafiero de Raho, Procuratore Nazionale Antimafia: “La corruzione è l’emergenza del Paese. Nel passato era propria di soggetti economici anche non legati alla criminalità organizzata, oggi è utilizzata dalle mafie come strumento per acquisire appalti o concessioni dalle Amministrazioni pubbliche. È diventato lo strumento ordinario attraverso il quale vengono sovvertite le regole e inquinata la Pubblica amministrazione a danno dei cittadini e delle imprese sane che osservano le regole”.

La cultura è ancora un’arma per salvare il mondo. “Per recuperare le radici, per ricordare chi siamo e chi possiamo essere”, come ha raccontato il produttore cinematografico Fulvio Lucisano nel presentare “Aspromonte – la terra degli ultimi”, scommessa fatta con il regista Mimmo Calopresti e con un cast di eccezione, nelle sale dal 21 novembre. Voglia di raccontare che può diventare un successo economico reale, come è successo in Basilicata e a Matera: lo ha riassunto Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commision, perché “non è vero che con la cultura non si mangia”.

I futuri non possono prescindere dalla ricerca scientifica e dall’intelligenza artificiale. Con dei distinguo, come ha sottolineato il fisico Federico Faggin: “Oggi la simulazione della realtà è la realtà. Ma non dobbiamo dimenticare il valore dell’intelligenza umana fatta di intuizione, di creatività, di inventiva. L’innovazione diventa positiva quando si ha consapevolezza di ciò”. Melinda Chen, General manager di Deep Blue Technology, anticipando l’apertura della sede italiana a Roma del colosso cinese che opera nell’AI, spiega il suo punto di vista: “L’intelligenza artificiale è il futuro. Il nostro progetto è cooperare con le università e le aziende italiane per poterla utilizzare a tutela dei beni archeologici e nel settore delle infrastrutture”.

La voglia di tornare in Italia è forte come quella di lavorare per costruire le condizioni che facciano rimanere nel Belpaese i giovani. Lo ha fatto Sandra Savaglio, ora all’università di Cosenza, perché “l’Italia prepara gli studenti e lo fa benissimo. Il fatto che la cultura sia accessibile a tutti è un grande risultato sociale, che ci invidiano tutti”. Lo vuole fare Antonio Nicaso. E lo sta facendo, ancora ad intermittenza, Federico Faggin. Al fisico inventore del microchip e padre del touch screen è andato il Premio Internazionale Magna Grecia 2019, realizzato dal maestro orafo Gerardo Sacco. Un premio, ha spiegato Foti “che abbiamo deciso di consegnare in Italia e di raddoppiare”. Una doppia consegna, durante la cena di gala di sabato 5 ottobre: Sandra Savaglio ha fatto da madrina a Faggin, Giuseppina Paterniti a Fulvio Lucisano, cui è stato consegnato il Riconoscimento Speciale alla Carriera.

I Sud in cerca di futuri si riuniscono a Palermo

PRESENTATO IL MEETING INTERNAZIONALE ORGANIZZATO DALLA FONDAZIONE MAGNA GRECIA

comunicato stampa del 1 ottobre 2019

È stata presentata stamattina a Palermo a Palazzo Branciforte “SUD e FUTURI”, la tre giorni che vedrà la città protagonista del dibattito internazionale.

“Il Sud non ha un futuro, ne ha tanti. Questi futuri possibili sono quelli che cercheremo di disegnare, ponendone le fondamenta, tavolo dopo tavolo”: la “scommessa della Fondazione Magna Grecia” è stata illustrata dalla giornalista e scrittrice Paola Bottero, che ha stimolato i relatori in conferenza.

 “È una scommessa che abbiamo iniziato da un po’ di anni” esordisce Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia “fondando un laboratorio assieme all’Eurispes, Labsud. L’obiettivo è quello di affrontare in maniera scientifica la situazione del Sud”.

SUD e FUTURI, I Annual International Meeting, dal 4 al 6 ottobre al Mondello Palace Hotel, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, partirà dalla questione del Mezzogiorno e dall’analisi del presente per arrivare, attraverso la proiezione di un futuro migliore, all’individuazione delle azioni urgenti e strategiche necessarie per invertire la rotta.

“Il report che presenteremo all’apertura del convegno” ha spiegato Foti “fornirà un quadro del Mezzogiorno da qui a vent’anni. È un grande punto di partenza: ci fornisce la direzione dove andare. Una proiezione positiva possibile, se si attiva un circuito produttivo intelligente che fondi i suoi cardini sull’innovazione e sull’intelligenza artificiale. Ma non solo, che sia in grado di sfruttare le potenzialità del Sud, basti pensare che deteniamo il 52% dei beni archeologici”.

La crescita del Mezzogiorno secondo Foti “è stata frenata dalle incapacità, dalle incompetenze della politica in primis e della classe dirigente, ma anche della burocrazia”. Una burocrazia “che al Sud non siamo riusciti ad estinguere” ha detto Giovanni Immordino, presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo, che ha proseguito: “La lotta alla mafia è importante, va fatta e potenziata, ma è importante anche la lotta anticipatoria, che è quella posta in essere dalle autorità amministrative. Non solo: occorre creare le condizioni perché le opere pubbliche non ne abbiano uno svantaggio. Le opere finanziate vanno realizzate”.

Avvocati e giornalisti potranno avvalersi dei crediti formativi per la partecipazione alle tavole di SUD e FUTURI. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sicilia Giulio Francese ha spiegato: “Sono contento di sostenere iniziative come questa, che guarda al Sud immaginandone un futuro. Non è un momento felice per la stampa, qui al Sud ancora peggio. Molte voci si spengono, come quella dell’edizione nella parte orientale del Giornale di Sicilia. Si taglia l’informazione in un territorio dove occorrerebbe moltiplicarla. Fortunatamente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ci ricorda continuamente il ruolo importante che ricoprono i giornalisti”.

Severo il giudizio di Saverio Romano, vicepresidente della Fondazione Magna Grecia e responsabile del dipartimento Mezzogiorno di Eurispes, già ministro del Mezzogiorno: “Il Mezzogiorno è in queste condizioni soprattutto per gli errori commessi dalla sua classe politica. Vi sono diversi possibili modelli di sviluppo per la parte meridionale del Paese. Se non si vuole rischiare di rimanere fuori dalle dinamiche politiche ed economiche più significative, servirà adottarne uno al quale uniformarsi. Il meeting non vuole essere un’iniziativa rivendicativa né un’analisi fredda di dati e numeri ma, piuttosto, un confronto sulle potenzialità, sulle vocazioni dei singoli territori, sul livello di infrastrutturazione materiale e immateriale, sul contrasto alla burocrazia improduttiva e inefficiente e alla corruzione, sulla valorizzazione dei beni culturali”.

filare una nuova storia

“Abbiamo deciso di ritornare e restare in Calabria, partendo dalla nostra terra”. Domenico Vivino è un giovane ragazzo del sud Italia, più specificatamente di San Floro, piccolo paese catanzarese che sta facendo accendere su di sé i riflettori per le scelte di alcuni suoi abitanti.
Domenico, come tanti, ha studiato all’estero. Poi è tornato per fondare, con altre due giovani, una realtà importante: Nido di seta.

Raccontano i giovani a Gambero Rosso: “Catanzaro fino alla fine dell’800 è stata la capitale della seta, e attorno ad essa si era formato un circuito produttivo che tracciava una “via della seta calabrese”, un corridoio che congiungeva la costa tirrenica a quella ionica. E nei paesi circostanti si producevano i gelsi e la seta greggia: da alcune fonti, consultabili presso l’Archivio di Stato di Catanzaro, le famiglie contadine di San Floro, allevavano milioni di bachi da seta, di razza indigena, producendo circa 1.400 chili di bozzoli!”.

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