Riaprono le spiagge: le speranze per il turismo

Gli italiani sono tornati in spiaggia il 15 maggio, giorno della riapertura degli stabilimenti. Da Nord a Sud sono cominciati i primi bagni della stagione dopo che tutta l’Italia è tornata in zona gialla.

Nel litorale campano non sono mancate le prenotazioni ai lidi. A Napoli non tutti hanno riaperto durante il weekend, ma chi ha scelto di farlo ha potuto contare su un afflusso soddisfacente e tante telefonate per informazioni. Nel Casertano ha prevalso la vicenda degli stabilimenti sequestrati dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, secondo i pm privi di concessioni valide. Nei luoghi di eccellenza del turismo come Capri e Amalfi molti stabilimenti si stanno ancora attrezzando, anche perché gli alberghi, soprattutto quelli di lusso, non sono ancora in attività. Apertura rinviata di almeno una settimana.

In Puglia il maltempo ha condizionato la piena ripresa della stagione balneare, ma nonostante le piogge e l’abbassamento delle temperature, molti lidi attrezzati hanno riaperto. I lidi regionali che propongono abbonamenti settimanali o mensili per affittare lettino e ombrellone avevano già il tutto esaurito giorni prima della riapertura vera e propria.

Riscontri positivi anche dalla Sardegna, dove l’alto numero di richieste di informazioni fa presagire una stagione balneare ottimista. Secondo il presidente nazionale del Sindacato italiano balneari (Sib – Confcommercio), Antonio Capacchione, “l’isola continua a essere molto appetibile dal punto di vista turistico”. Ma non si esclude che qualche gestore, viste le perdite registrate a causa delle limitazioni dettate dalla pandemia, aumenti lievemente i prezzi. Il presidente Sib della Sardegna Claudio Del Giudice rassicura: “non dovrebbe esserci un particolare aumento dei prezzi”.

In Sicilia i primi lidi hanno già riaperto nel fine settimana, mentre la maggior parte entrerà a pieno regime entro fine mese o nei primi di giugno. Il dato più incoraggiante è quello delle prenotazioni in alta stagione: l’80% dei posti in abbonamento è già sold-out.

In Toscana ed Emilia Romagna gli stabilimenti balneari erano di fatto già funzionanti da inizio maggio. Anche al centro Nord una grande affluenza per un ritorno in grande stile del turismo italiano. In Liguria la stagione balneare è iniziata il primo maggio, con il 30% degli stabilimenti già in funzione. Gianmarco Oneglio, presidente Fiba Confesercenti Liguria, riferisce che negli alberghi del ponente ligure “molte sono le prenotazioni per la seconda metà di maggio di svizzeri e turisti dal Belgio”. Si aspettano arrivi anche dalla Germania e dalla Francia.

Nel litorale marchigiano ha riaperto il 90% degli stabilimenti balneari; gli altri stanno completando la manutenzione di spiagge e materiali. Le prenotazioni non mancano e come osserva il presidente Sib della regione: “c’è una richiesta abbastanza importante soprattutto da parte dei flussi turistici locali, ma anche dalle regioni vicine”. A prenotare la propria postazione in spiaggia sono soprattutto turisti dal Nord Italia, Veneto, Lombardia e ed Emilia Romagna. In Veneto i primi stabilimenti hanno aperto già l’8 maggio, a Chioggia, Jesolo e Caorle. La stragrande maggioranza delle strutture ripartirà tra il 15 e il 22 maggio. Per l’assessore regionale al turismo, Federico Caner, la firma della nuova ordinanza del ministro della Salute rappresenta “una notizia molto importante per il Veneto che con oltre 71 milioni di presenze è una delle mete più ambite dai turisti europei”.

Previsti almeno 39 milioni di arrivi

I turisti stranieri tornano a popolare nuovamente le spiagge italiane, dopo la circolare del ministro della Salute Roberto Speranza che ha cancellato l’obbligo di quarantena per i cittadini dell’Unione Europea e della Gran Bretagna. Secondo una stima realizzata da Demoskopika in collaborazione con l’Università del Sannio, il piano vaccinazioni e il green pass – che genererebbe 1,7 miliardi di spesa turistica – rappresentano un incentivo significativo nel processo di ripresa dei flussi turistici.
Si prevede una ripresa graduale, nonostante le preoccupazioni legate ad un rialzo dei contagi e alla difficile situazione economica di molti italiani. Nell’estate 2021 l’Italia potrà contare su circa 39 milioni (+12% sul 2020) di arrivi tra italiani e stranieri. Sono circa l’86,8% gli italiani che hanno scelto di trascorrere le vacanze nel Belpaese. Sul versante opposto il 13,2% opterà per le vacanze all’estero. Di questi l’11,1% predilige mete europee, il 2,1% destinazioni internazionali. La lenta ripartenza del settore turistico, che conferma il principio di gradualità e prudenza nelle scelte dell’esecutivo, dipenderà principalmente da cinque destinazioni regionali. A trainare la ripresa del settore saranno le mete di maggior interesse nelle scelte dei turisti.

Tra le più ricercate dagli italiani si posizionano Puglia con 1,9 milioni di arrivi (+13,6%) e 10,6 milioni di presenze (33,9%), Toscana con 4,1 milioni di arrivi (+13,4%) e 19,1 milioni di presenze (23,3%), Sicilia con 1,7 milioni di arrivi (+13,2%) e 6,5 milioni di presenze (23,6%). A cui si aggiungono Emilia-Romagna con 4,5 milioni di arrivi (+12,9%) e 23,1 milioni di presenze (26,3%) e Sardegna con 1,5 milioni di arrivi (+12,8%) e 8,2 milioni di presenze (20,0%). Come avverte il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, “sono stime prudenziali” visto che ci sono “segnali che il comparto potrebbe registrare incrementi dei flussi ottimisticamente più rilevanti”. La situazione migliorerà ulteriormente anche con l’eliminazione della quarantena per americani e altri turisti extra europei.

Le regole per le spiagge

Con la riapertura del 15 maggio è iniziata ufficialmente la stagione estiva, ma non senza restrizioni. In spiaggia, secondo le linee guida delle Regioni e delle Province Autonome, resta l’obbligo di indossare la mascherina se si va al bar o a fare una passeggiata, mentre la si può togliere sotto l’ombrellone. Alcune strutture potrebbero sottoporre i clienti alla misurazione della temperatura, ma la regola è facoltativa. Per ogni ombrellone deve essere garantita una superficie di almeno dieci metri quadri e tra lettini, sedie e sdraio che non appartengono allo stesso ombrellone la distanza deve essere di 1,5 metri. Vietati gli sport di gruppo che possono dar luogo ad assembramenti (come beach-volley, beach-soccer), sì a quelli individuali abitualmente praticati in spiaggia (via libera ai racchettoni) o in acqua (surf, kitesurf e simili torneranno a popolare i nostri mari).

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