Economia: italiani pessimisti, ma di meno nel Sud e nelle isole

Il Rapporto Italia 2021 condotto dall’Eurispes, istituto di studi politici, economici e sociali fondato e presieduto da Gian Maria Fara, fotografa l’opinione degli sulla situazione economica nel primo anno di pandemia. L’indagine si focalizza sulla sfera familiare, analizzando nel dettaglio le difficoltà vissute dalle famiglie italiane e le rinunce e strategie adottate per arginare la crisi economica. Dai dati emersi, 8 italiani su 10 (79,5%) lamentano un peggioramento dell’economia nazionale. Sono due i fattori che pongono l’accento sulla singolarità della situazione generata dal virus: il primo è il confronto con i dati degli anni precedenti dal quale si evince nel Rapporto Italia 2020 una linea comune nelle aree geografiche Nord-Ovest, Nord-Est, Centro e Sud riguardo la situazione economica, precipitata quest’anno a causa delle restrizioni. Il secondo è un quadro invertito che vede il Sud e le Isole meno colpite dalla crisi rispetto al Nord: la situazione più particolare è stata riscontrata proprio nelle Isole, i cui dati sono paradossalmente migliorati rispetto all’anno precedente, sia per quanto riguarda l’andamento economico del Paese che per la condizione degli individui e delle famiglie.

Nonostante i giudizi complessivi sull’andamento dell’economia del paese siano negativi, il 42,4% degli intervistati considera stabile a livello economico la propria situazione personale e familiare. Resta comunque alto il numero di intervistati che hanno visto mutare in negativo la propria condizione economica e quella del loro nucleo familiare (41,1%). Il 2020, infatti, ha azzerato i miglioramenti ottenuti dall’Italia dopo anni di lenta e graduale ripresa con un 2019 conclusosi positivamente rispetto agli indicatori sul benessere delle famiglie.  

CRISI ECONOMICA E ITALIA SCORPORATA: IL SUD MENO COLPITO E ISOLE IN POSITIVO

Osservando le risposte degli intervistati scorporati per area geografica, la maggioranza denuncia un netto peggioramento della situazione economica nel paese. Tuttavia, questi dati differiscono dalla consuetudine del nostro paese: nonostante il rallentamento dell’economia sia stato avvertito in tutte le zone d’Italia, a denunciare un andamento peggiore è Il Nord-Ovest, l’area colpita più duramente dalla prima fase della pandemia e dalle successive restrizioni e chiusure. Secondo il Rapporto Italia 2020, solamente il 3,7% degli intervistati del Nord-Ovest lamentavano un peggioramento netto e secondo il 21,4% la situazione era un po’ peggiorata, per un totale del 25% di coloro che percepivano un andamento negativo; nel 2021 la percentuale è triplicata (85,2%), composta da un 57,7% che dichiara un netto peggioramento e il restante 27,5% lo ritiene lieve.

Secondo i dati dello scorso anno, il 40% degli intervistati del Sud Italia ha avvertito una situazione economica in declino: nonostante la percentuale di quest’anno sia raddoppiata (83,4%), l’aumento è meno marcato rispetto ai numeri del Nord-Ovest e la percentuale è leggermente inferiore. La causa di tale risentimento è sicuramente da collegarsi al brusco andamento della pandemia nelle regioni del Nord-Ovest e alla consistente presenza di imprese rispetto al Mezzogiorno, costrette ad arrestare la produzione e ad adeguarsi ai nuovi ritmi imposti dal virus. I dati della Sardegna e della Sicilia, invece, mostrano un trend controcorrente: nonostante si confermi anche qui una prevalenza di risposte dichiaranti un peggioramento, ciò avviene in misura meno marcata (32,3% peggioramento netto, 20% peggioramento lieve) e soprattutto risultano sensibilmente più alte le percentuali registrate di coloro che considerano l’andamento economico migliorato (15,9% lievemente, 7,3% nettamente). Inoltre, mettendo a confronto i dati delle isole con quelli del 2020, il trend registrato nel Rapporto 2021 è positivo: l’anno scorso i loro dati emersi evidenziavano il quadro peggiore in assoluto, con il 52% di risposte che dichiaravano una netta regressione, mentre oggi un isolano su quattro giudica favorevolmente l’andamento economico.

FAMIGLIE ITALIANE TRA STABILITÁ E CRISI

La condizione economica personale/familiare degli intervistati, invece, ci restituisce un quadro meno drastico: nella maggior parte delle aree prevale il sentire di una linea economica rimasta sostanzialmente invariata, specialmente nel Sud (47,5%) dove però la situazione era già grave. Sempre nelle Isole si registrano i numeri più positivi: il 26,4% di rispondenti descrivono la loro condizione economica migliorata, percentuale notevolmente più alta rispetto alle altre regioni del Paese. Leggendo i dati, a lamentare un peggioramento più marcato sono nuovamente gli abitanti del Nord-Ovest (17,1%) mentre sono specialmente quelli del Centro ad avvertire una lieve decrescita (32,1%) seguiti dal Nord-Est e dal Sud con il 26,6% e poi dal Nord-Ovest con il 24,2% e per ultime le Isole (20,5%). Il virus ha per molti versi influito negativamente sull’economia delle famiglie, ma i dati del rapporto Eurispes del 2021 parlano anche di miglioramenti: per esempio per quanto concerne una diminuzione di coloro che devono ricorrere ai propri risparmi per arrivare a fine mese (37,1% contro il 47,7% dell’anno scorso); analogamente, quest’anno il 44,3% delle famiglie dichiara di riuscire ad arrivare a fine mese senza grandi difficoltà mentre l’anno scorso era solo il 29,8%. È probabile che questi risultati siano il frutto della riduzione dei consumi dovuta alla chiusura di tutte le attività accessorie che ha portato al contenimento delle spese mensili da parte degli italiani.

Sfortunatamente però dai dati si evince una maggiore fatica nell’affrontare spese più consistenti: è stato riportato un leggero aumento delle famiglie che hanno difficoltà a pagare la rata del mutuo (38,2% a fronte del 34,1% dello scorso anno) e dell’affitto (47,7% contro il 38,7). Se analizziamo questi due dati nello specifico di ciascuna area della penisola notiamo un aumento importante rispetto al 2020 delle risposte affermative di coloro che hanno difficoltà a pagare il canone d’affitto nel Nord-Ovest (50% contro il 29,4%), Nord-Est (56,2% contro il 38,9%) e al Sud (38,2% contro il 28,8%) e un leggero aumento nelle Isole. Per quanto riguarda il saldo del mutuo di casa, in tutte le aree escluse le Isole vi è stato un aumento di rispondenti che quest’anno hanno riscontrato dei problemi.

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