Da Londra all’Etna, l’unicità della Trinacria nel trailer che racconta la mostra in corso “Lo sguardo”: 27 opere monumentali nel Parco Archeologico di Neapolis a Siracusa, cui si aggiungono l’Ikaria alata a Ortigia e il Teseo screpolato a Ragalna. L’amore per l’isola del maestro polacco che lasciò Parigi per Pietrasanta, dove nel 1987 scelse di vivere e lavorare e dove riposa dalla sua prematura scomparsa, a ottobre 2014
«Dall’antichità greca ai giorni nostri, la Sicilia mi ha insegnato molte cose. Devo studiare ancora molto e con amore. Questa parte del mondo ha un fascino potente e vertiginoso»: così scriveva Igor Mitoraj mentre si lasciava contaminare e contaminava la Trinacria. Un lungo percorso espositivo, iniziato nel 2007 a Palermo e continuato nel 2011 nella Valle dei Templi di Agrigento, dove ha lasciato un segno indelebile: l’Icaro caduto davanti al Tempio della Concordia.
Un percorso così intenso da proseguire anche dopo la sua prematura scomparsa, il 6 ottobre 2014. Le sue opere continuano a parlare di lui e del suo amore per la Sicilia: nel 2019/2020 a Noto, nel 2020/2021 a Piazza Armerina e Villa Romana del Casale. E adesso, da aprile 2024 fino a ottobre 2025, a Siracusa, nel Parco archeologico Neapolis, accanto al Castello Maniace di Ortigia e sulle pietre laviche dell’Etna.
Oggi il trailer che racconta la mostra in corso, “Lo sguardo – Humanitas Physis”, e di cui presto saranno presentati il catalogo ed il video, è diventato il testimonial della bellezza della Sicilia e della sua arte. A inizio maggio è stato protagonista a Londra della decima edizione della Sicily Fest, quattro giorni in cui la Regione Sicilia ha promosso le proprie eccellenze tra arte ed enogastronomia.
Pochi giorni dopo ha anticipato le emozioni vissute davanti al Teseo screpolato che domina la lava dell’Etna, a 1700 metri sul livello del mare da tutti i buyer nazionali ed internazionali accorsi a Ragalna. Ed è diventato il vero testimonial del Traveletna, la fiera del turismo che ha richiamato nel comune catanese operatori turistici, enti, agenzie e visitatori.
Mitoraj, L’ARMONIA DEI 4 ELEMENTI – TERRA/FUOCO/ACQUA/ARIA – TRA NATURA, UMANITÀ E SCULTURA
Il trailer, realizzato da Lorenzo Antonioni, nipote d’arte, ripercorre le scelte del curatore, Luca Pizzi, e del direttore di produzione esecutiva, Paolo Patanè, che sono riusciti a raccontare, attraverso le 29 opere monumentali di Mitoraj, qualcosa che va ben oltre lo sguardo, l’humanitas e la physis.
L’uomo e la sua natura vengono rappresentati attraverso la realtà prima e fondamentale, principio e causa di tutte le cose – la physis, φύσις – partendo dai 4 elementi che non sono soltanto le forme elementari della materia: costituiscono le fondamenta della nostra esistenza. Etna come fuoco e terra, Siracusa e Sicilia come acqua e aria: luoghi in cui l’azione dell’uomo, nella stratificazione storica, culturale e sociale, ha fortemente dialogato con la natura, incontrando una rivoluzionaria chiave di lettura dal valore universale.
Alla base di tutto – delle opere di Mitoraj, del percorso della mostra, del trailer che la racconta – la bellezza, volutamente assimilata alla dimensione armonica dei quattro elementi, Terra/Fuoco/Acqua/Aria, che solo questa regione poteva consegnare con tanta potenza ancestrale.
Luca Pizzi: “Mitoraj era solito ripetermi che non dovevamo cercare la perfezione ma il bello”
Ricorda Luca Pizzi, curatore della mostra e responsabile dell’Atelier Mitoraj di Pietrasanta: «Mentre lavoravamo, Mitoraj era solito ripetermi che non dovevamo cercare la perfezione ma il bello. E nelle sue opere in effetti c’è la ricerca ossessiva di una bellezza armonica e di una narrazione affidata alla materia, abito compiuto dell’opera».
Se ancora ci chiediamo, come il principe Myskìn ne L’idiota di Dostoevskij, “quale bellezza salverà il mondo”, possiamo trovare almeno una risposta tra cielo e acqua, tra terra e fuoco, nella mostra Lo sguardo. Il legame tra le opere di Mitoraj e i luoghi identitari archetipici della Sicilia è consolidato da un percorso culturale destinato a proseguire.
La Sicilia vuole raccontare la sua bellezza, ed ha deciso di farlo, attraverso il trailer, con lo sguardo di Mitoraj. Che non si è limitato a guardare: ha visto. Ed aiuta ancora a vedere, attraverso i suoi occhi e la sua arte. Perché, come diceva Oscar Wilde, “Guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza”.
NOTE DI REGIA DEL TRAILER – LORENZO ANTONIONI (PARTE PRIMA)
I quattro elementi non sono soltanto le forme elementari della materia: costituiscono le fondamenta stesse che hanno reso possibile la vita come la conosciamo.
Così come tutto ebbe origine dal fuoco delle stelle nel cielo e dai vulcani sulla Terra, anche la genesi della mostra – e del suo video di presentazione – prendono vita da un vulcano: l’Etna. Qui, in un chiasmo di forze opposte, il Teseo è quiescente, sereno, mentre alle sue spalle il vulcano erutta con tutta l’energia primordiale del mondo. È un dialogo silenzioso tra il fuoco della materia e la calma della consapevolezza di essere: lì, dove la fusione regna.
Il video guida lo spettatore, inquadratura dopo inquadratura, attraverso l’energia viva dei quattro elementi. Dopo il fuoco, è l’aria a sospingerci verso l’acqua: elemento essenziale alla vita. L’Ikaria alata, con le sue ali spiegate, svetta sulla punta dell’isola di Ortigia, diventando un faro per chi guarda.
Mitoraj, NOTE DI REGIA DEL TRAILER – LORENZO ANTONIONI (PARTE SECONDA)
Da lì si risale alla sorgente, fino alla fonte che si affaccia sul teatro greco di Siracusa. Dove la mostra si fa terra: ed è proprio in questo passaggio che avviene qualcosa di inaspettato. L’elemento Terra permette la nascita dell’humanitas, e dunque dello sguardo. Il video si apre allora agli straordinari teatri storici, come il teatro greco e l’anfiteatro romano, dove – al centro della scena – si consuma la tragedia di Icaro, che osa sfidare aria e fuoco.
La camera esegue una ripresa zenitale, dall’alto, a evocare lo “sguardo di Dio”, che si incarna poi nella Croce del monumentale Torso Croce, collocato nella suggestiva grotta dei Cordari.
Il trailer, dal ritmo incalzante, continua a offrire scorci di bellezza: paesaggi, natura e sculture dialogano in una tensione visiva impossibile da imbrigliare nei confini di un singolo filmato. Il tutto culmina con la vista dall’alto del parco archeologico, scenario privilegiato della maggior parte delle opere esposte in questa straordinaria mostra.