Polemica su Fondi Pnrr al Sud: per Carfagna è risibile e infondata

Prosegue la polemica sui fondi del Pnrr destinati al Sud. La questione, sorta con l’arrivo dei primi bandi su infrastrutture e asilo, è stata sollevata dai Governatori della Campania Vincenzo De Luca e della Puglia Michele Emiliano e alimentata da alcuni politici, per i quali mancherebbero all’appello 7 miliardi da destinare al Sud. La querelle ha avuto come oggetto anche il fatto che la percentuale obiettivo da destinare alle regioni meridionali – il 40% dei fondi – non sarebbe uguale per le sei missioni del Pnrr.

il 40% di cosa?

Al centro della questione la quota del Pnrr da destinare al Mezzogiorno, che, per alcuni Presidenti di Regione e alcuni politici, dovrebbe ammontare a 89 miliardi, ossia il 40% di 222, la somma delle risorse del Pnrr e del piano complementare che include fondi nazionali, seguendo le stesse regole del Pnrr. Secondo il testo del Pnrr sono 82 i miliardi da destinare alle regioni del Sud, ossia il 40% delle risorse territorializzabili riservate dall’Unione europea all’Italia, pari, queste ultime, a 202 miliardi. “Il Governo ha deciso di investire non meno del 40% delle risorse territorializzabili del PNRR (pari a circa 82 miliardi) nelle otto regioni del Mezzogiorno”, si legge sul documento. La polemica ha riguardato anche le percentuali previste per le sei missioni del Pnrr: due di queste superano la percentuale del 40% (53 la percentuale per il capitolo Infrastrutture e 46 per quello sull’istruzione). La voce Lavoro e Inclusione sociale sfiora la soglia obiettivo, mentre le altre tre – Rivoluzione digitale, Verde e Salute sono al di sotto. Fatto sta che la media delle sei fa il 40%.

Vincenzo De Luca era stato il primo a farsi sentire, sostenendo che la percentuale del 40% non era vera. Alcuni politici, sulla scia di De Luca, hanno alzato la voce sulla questione, forse per ottenere visibilità in vista dei ballottaggi in alcuni Comuni italiani. Tra questi Gabriella Peluso, la Vice responsabile nazionale delle Politiche per il Sud di FdI, che ha lamentato l’insufficienza dei Fondi per colmare il divario Nord Sud, sostenendo l’inadeguatezza della percentuale del 40% per le Regioni del meridione. Ancora sul punto l’eurodeputato dei Verdi/Ale, Ignazio Corrao: “Mancano 7 miliardi del Pnrr al Sud, e manca trasparenza da parte del governo. Il 40% delle risorse che dovrebbe ricevere il Mezzogiorno è ancora una volta legato a troppa burocrazia”.

Carfagna: del tutto infondato sostenere che manchi qualcosa

Forti le parole del Ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna, che ha definito “risibile” la polemica, in quanto basata su informazioni non esatte: “Infinite volte nelle dichiarazioni ufficiali al Parlamento, nelle interviste, nelle molte repliche alle fantasiose contabilità di alcune fonti: il 40% viene calcolato sulla quota territorializzabile delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e corrisponde a 82 miliardi. Nessuno mai, in nessuna circostanza, ha calcolato cifre superiori, quindi è del tutto infondato sostenere che ‘manchi qualcosa. La Carfagna ha inoltre rassicurato, promettendo compensazioni futuri nel caso in cui le quote per le regioni del Sud risultino inferiori del previsto.

Il Ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili Enrico Giovanni ribadisce l’esattezza dei calcoli del Ministero dell’Economia sui fondi del Pnrr per le regioni del Sud, ricordando anche la percentuale ben superiore prevista per la mission infrastrutture: “Dei 62 miliardi assegnati al nostro ministero dal Pnrr circa il 56% andrà alle regioni meridionali”.

la vera questione: come utilizzare i fondi in arrivo

I conti tornano e la polemica non sta in piedi. Sembra quasi che chi ha polemizzato sulla quota da destinare al Sud, il Pnrr non l’abbia nemmeno letto. Sul punto si è espresso anche il sottosegretario agli Affari Europei Enzo Amendola: “Il Pnrr è una missione nazionale, non è tempo di polemiche che oltre a essere infondate sono facilmente risolvibili. I numeri parlano chiaro”. La vera questione sta nel capire come saranno spesi i fondi in arrivo agli enti locali meridionali. “I fondi ci sono e sono stati stanziati, metterlo in dubbio può distrarre da quello che è il vero punto adesso, vale a dire saperli utilizzare bene con procedure semplificate e nuove assunzioni nella Pa, ha proseguito Amendola.

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