Grande è la confusione sotto il cielo diceva Mao Zedong, per poi continuare dicendo pertanto la situazione è eccellente.
Questa apparente contraddizione nell’espressione resa famosa dal grande Timoniere concentra in sé, condensa, a dir meno, la condizione nella quale ci troviamo a vivere tutti quanti da un po’ di tempo. E a maggior ragione nell’ultimo anno e mezzo in cui l’intero mondo è stato investito, in maniera inattesa e drammatica, da questa pandemia che ha messo in discussione tutti i cardini della società: sicurezza nella salute, nell’economia, nella psiche, nei rapporti umani, nella capacità relazionale, nella fede, nei valori, provocando una profonda devastazione, un vero e proprio terremoto sotto tutti i profili.
Ciononostante tanti segnali negativi hanno investito anche altri settori. L’economia mondiale è in una condizione di sofferenza con accentuazione degli squilibri, i rapporti tra gli Stati sono investiti da antiche e reminiscenti contrapposizioni, da ultima quella che viviamo in questi giorni tra gli Arabi e i Palestinesi di cui non sappiamo quali possano essere le evoluzioni, la condizione di permanente crisi nei rapporti con l’Iran, l’Afghanistan che viene lasciato dagli Americani e già alle viste sono nuove forme di persecuzioni da parte dei talebani; il Myammar di cui ormai non si parla più e ancora la grave crisi in Vaticano dove ogni giorno esce uno scandalo, si scoprono nuove malefatte anche negli investimenti compiuti con i soldi raccolti con le offerte dei fedeli.
Un quadro fosco, terribilmente fosco. E, pur tuttavia anche in un contesto di questo genere non manca nemmeno la recente ironica messa al bando, per questo malinteso senso del cosiddetto politically correct, di quella che è stata una forma di educazione per ciascuno di noi: la famosa fiaba di Disney, della Bella Addormentata nel Bosco, in cui anche un bacio casto e puro di un principe che risveglia una fata diventata ormai una regina è diventato ormai un motivo di rabbioso contrasto politico.
Se non ci fosse da piangere in maniera davvero disperata, ci rimarrebbe soltanto una triste risata addolorata.
E ciò nonostante si trovano segnali di positività e questo deve animare e motivare ciascuno di noi nella quotidianità, spingerci a trovare sempre una nota positiva: e questa ci viene dal nostro Paese dove finalmente, ormai da qualche giorno, abbiamo invertito questa benedetta curva della sofferenza in termini di ricoveri, di cure intensive, di morti, di terapie intensive e di crescita del Covid.
Da qualche giorno, dicevo, finalmente la curva regredisce, i morti sono in diminuzione e la vaccinazione cresce sempre più diventando ormai prossima al raggiungimento di quel picco che è rappresentato dall’immunità di gregge che ci consente di uscire da questo incubo con la ripresa sia delle attività sociali, economiche, commerciali, relazionali che del nostro Paese hanno fatto un esempio nel mondo al punto che oramai è acquisito come modello il vivere all’italiana.
Ecco grande è la confusione sotto il cielo diceva il grande Timoniere, eppure abbiamo motivi per vedere la luce aldilà delle nebbie.