Sud e sport: se ne pratica meno e si spende poco

Lo sport è un’attività fondamentale, non solo per il benessere fisico. Ricerche e studi confermano che la pratica sportiva aumenta il benessere psicologico, riduce il costo sanitario pro capite, favorisce la formazione dei giovani e l’inclusione sociale, oltre ad avere un importante impatto economico, dall’impiantistica al turismo sportivo estivo e invernale.

Il rapporto CONI del 2018 mostra che la percentuale degli italiani che ammette di praticare uno o più sport è del 33,9%. Lungo la penisola, la percentuale degli sportivi cambia notevolmente. Il Nord-Est è l’area con la percentuale maggiore di sportivi continuativi (il 29,2%). Seguono il Nord-Ovest e il Centro, rispettivamente con il 28% e il 27,3%. Al Sud e nelle isole, il livello di pratica sportiva si ferma al 18,5%. Le differenze affondano negli anni della scuola primaria. In Calabria, Sicilia e Campania meno del 40% dei minori fa sport con continuità e, secondo i dati dell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica, il 17,1% delle sole scuole del primo ciclo non dispone di palestre o strutture sportive. Al Sud le percentuali minori: in Calabria e Campania, meno del 30% delle scuole è dotato di palestra o piscina. Reggio di Calabria è la provincia italiana con il minor numero di palestre scolastiche.

si spende di più per lo sport laddove se ne pratica di più

Questione meridionale anche sul versante sport, con un circolo vizioso senza fine: si spende di più per il settore nei territori dove si pratica più attività sportiva, e più alta è l’offerta di aree sportive, maggiore è la predisposizione a fare sport. Nessuna regione del Mezzogiorno, ad eccezione di Abruzzo e Sardegna, supera la media nazionale di persone che praticano sport con continuità. Questo suggerisce la presenza di una correlazione tra offerta di luoghi adibiti a tale scopo e tendenza della popolazione a svolgere attività fisica. Openpolis rileva che la maggior parte dei capoluoghi del meridione infatti non offre più di 10mq di area sportiva per residente 0-17. 

Tra le grandi città è Trieste quella che spende di più per il settore, con 47,73 euro pro capite. Seguono Padova (40,29) e Firenze (29,3). In fondo alla classifica, si trovano Genova (12,63 euro pro capite), Bari (10,41) e Roma (4,56).

al Sud le amministrazioni che spendono meno

Bolzano la città più sportiva, con n 85,5 abitanti ogni 100 che praticano attività fisica. Seguono la provincia autonoma di Trento (82,7) e il Veneto (78,4). In fondo alla classifica la punta dello stivale: in Calabria dichiara di praticare sport meno della metà gli abitanti (49,1 abitanti ogni 100). Campania (44,2) e Sicilia (43) le altre due regioni fanalino di coda, e sono tutte al Sud le amministrazioni che spendono di meno: quelle calabrese spendono 13,08 euro pro capite, quelle pugliesi 12,05 e quelle campane 10,49.

dal Pnrr 1 miliardo per il settore

Anche il Pnrr riconosce l’importanza dello sport come strumento per l’integrazione sociale e per prevenire e contrastare la marginalizzazione di soggetti e comunità locali. Come riporta il documento, il mondo dello sport costituisce una delle principali reti associative della società italiana. Gli operatori sportivi in Italia sono oltre 1 milione, i cittadini che praticano sport superano i 20 milioni, le associazioni e le società sportive sono oltre 70.000.

È un 1 miliardo la cifra che il Piano stanzia per il settore, con una prima linea di investimento da 300 milioni di euro per potenziare le infrastrutture sportive nelle scuole e una seconda da 700 per la creazione di impianti sportivi e parchi attrezzati, con particolare attenzione alle persone svantaggiate. Obiettivo della prima linea di intervento è favorire le attività sportive a cominciare dalle classi dei più piccoli, per promuovere stili di vita salutari, contrastare la dispersione scolastica, garantire l’inclusione sociale, favorire lo star bene con se stessi e con gli altri e scoprire e orientare le attitudini personali. Il secondo investimento intende favorire la realizzazione e la ristrutturazione di impianti sportivi e parchi urbani attrezzati, al fine di promuovere ‘inclusione e l’integrazione sociale.

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