Qualità della Vita 2022: il Sud alle ultime posizioni

La 33ª edizione della Qualità della vita del Sole 24 Ore mostra l’eredità lasciata dal Covid e i primi segnali di recessione economica soprattutto nel Mezzogiorno dove si è allargato il divario con il resto del Paese.

L’indagine fotografa il livello di benessere nei territori in base a 90 indicatori, di cui 40 aggiornati al 2022, suddivisi nelle tradizionali sei macrocategorie tematiche (ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero). L’edizione di quest’anno dà spazio alle ricadute sul territorio degli eventi che hanno caratterizzato il 2022, come la guerra in Ucraina, il caro-energia e l’inflazione.

Nel 2022 la provincia italiana in cui si vive meglio è Bologna, che con la sua quinta medaglia d’oro torna in testa alla classifica generale dell’indagine. Al capoluogo emiliano segue Bolzano, che sale al secondo posto, mentre al terzo posto troviamo Firenze che dal 2020 ha scalato ben 24 posizioni. Tra le prime dieci posizioni rientrano anche Parma, Reggio Emilia, Siena e Pisa e Bolzano. Anche la Lombardia assicura sei dei suoi territori in posizioni medio-alte, mentre altri recedono.

Milano, Roma e Torino hanno registrato performance decisamente peggiori rispetto agli anni precedenti. Il capoluogo meneghino scivola all’ottavo posto, penalizzata soprattutto dall’elevata incidenza dei canoni di locazione sul reddito medio, ormai insostenibile. Roma si attesta al 31° posto e perde ben 18 posizioni, grazie anche al record negativo di litigiosità. Seguono Torino, penalizzata da scarsa qualità dell’aria ed elevata incidenza di crimini denunciati, Palermo che detiene la quota più alta di beneficiari di reddito di cittadinanza e Napoli, città dal record negativo di rapine su strada e anche quella con la più elevata densità abitativa.

E il Sud? Le province del Mezzogiorno occupano le posizioni dall’81° alla 107°, incluse alcune aree metropolitane come Palermo, Catania, Napoli, Taranto e Reggio Calabria. Ma la maglia nera, per il terzo anno, la veste Crotone che colleziona record negativi anche nelle sotto classifiche: ultima in “Ricchezza e consumi” e “Cultura e tempo libero”.

Dai numeri è evidente che il record delle province del Nord e Centro fanno da contraltare alle posizioni del Sud, perenne fanalino di coda del Paese che, al di là singolo caso, si configura come fenomeno esteso e radicato.

Tuttavia, è sul fronte della Qualità della vita delle donne che il Mezzogiorno si riscatta sotto un indicatore specifico dei 12 utilizzati per costruire l’indice generale del benessere femminile. In particolare, l’indicatore relativo alla percentuale di laureate segna un riscatto per il Mezzogiorno, con Benevento, Avellino e Caltanissetta sul podio, e l’intera top ten dominata dal Sud.

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