MIC, nominati sei nuovi direttori autonomi di Musei e Parchi archeologici

Cinque italiani e un francese: questo il bilancio dei sei nuovi direttori di musei e grandi parchi archeologici italiani nominati da Massimo Osanna, Direttore Generale Musei.

Selezionati tra 156 candidati e scelti da una commissione di altissimo livello scientifico, presieduta da Stefano Baia Curioni , – professore associato di storia economica presso la Università Commerciale ‘Luigi Bocconi’ di Milano e esperto di economia della cultura – i direttori andranno a coprire il ruolo di supervisori di importanti siti di interesse culturale e, quindi, anche economico, meta di turisti da tutto il mondo.

Il ministro alla Cultura, Dario Franceschini, ha commentato soddisfatto la scelta degli esperti: “L’incrocio tra autonomia e qualità dei direttori ha permesso di compiere importanti passi avanti nella modernizzazione del sistema museale e nel rafforzamento della tutela e della produzione scientifica. Ringrazio la commissione per l’accurato lavoro svolto in questi mesi che ha portato alla nomina da parte del direttore generale musei, Massimo Osanna, di sei nuovi direttori, cinque italiani e uno francese”.

A comporre la commissione: Nadia Barrella, professoressa ordinaria di museologia presso l’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Valérie Huet, professoressa di storia antica presso l’Università della Bretagna Occidentale e Centro “Jean Bérard”, José María Luzón Nogué, Real Academia de Belòlas Artes de San Fernando, già direttore del Museo del Prado, Antonia Pasqua Recchia, già Segretario generale del Ministero della Cultura.

Nel dettaglio, Ilaria Ester Bonacossa è la direttrice del nuovo Museo dell’Arte Digitale di Milano, Andrea Viliani sarà il nuovo direttore del Museo delle civiltà di Roma, Tiziana D’Angelo dirigerà il Parco Archeologico di Paestum e Velia, Enrico Rinaldi è il nuovo direttore del Parco archeologico di Sepino, mentre Vincenzo Bellelli sarà a capo del Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia. Il francese Axel Hémery supervisionerà la Pinacoteca di Siena.

Per Dario Franceschini, “I musei italiani sono cambiati profondamente in questi anni e sono oggi un’eccellenza riconosciuta nel mondo, perché a guidarli sono andate le persone giuste attraverso rigorose selezioni internazionali”.

Ma approfondiamo i profili dei direttori nominati nelle regioni del Sud.

Come citato, a capo del Parco Archeologico di Sepino, in Molise, troviamo Enrico Rinaldi. Professore a contratto alla Scuola Superiore Meridionale dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Rinaldi è archeologo specializzato in restauro di monumenti e ha diretto progetti di manutenzione programmata a Ostia e Pompei. Il Parco Archeologico di Sepino comprenderà l’omonima area archeologica, con i resti dell’antica città romana sorta nella valle del Tammaro, e il museo della città e del territorio, siti che complessivamente nel 2019 sono stati visitati da oltre 27.000 turisti.

Ci spostiamo nel Parco Archeologico di Paestum e Velia, la cui direzione è stata affidata a Tiziana D’Angelo, esperta di arte e archeologia della Magna Grecia. La D’Angelo, milanese con origini pugliesi, vanta un curriculum prestigioso e internazionale: nel 2013 ha conseguito il dottorato di ricerca in archeologia classica all’Università di Harvard e ad oggi insegna in Inghilterra, all’Università di Nottingham. Con i suoi 38 anni, la nuova direttrice del Parco Archeologico campano è tra i più giovani responsabili di musei e parchi archeologici in Italia.

Il Parco Archeologico di Paestum e Velia, iscritto dal 1998 nella lista del patrimonio mondiale Unesco, ha competenza territoriale sul museo e sull’area archeologica di Paestum, sul Museo narrante di Hera Argiva alla foce del Sele, sull’area dell’ex stabilimento della Cirio, sulle mura di cinta e su altre aree archeologiche di competenza.

La D’Angelo è specializzata in archeologia magnogreca nell’Italia preromana e, come dichiara in una recente intervista per Repubblica, “nessun sito più di Paestum può fornire maggior materiale di studio”. La studiosa aveva visitato il sito per la prima volta nel 2012, e in quell’occasione aveva potuto osservatore e studiare il grande patrimonio di pittura funeraria lì custodito. Grazie al suo background internazionale, la D’Angelo conosce bene i diversi sistemi di gestione dei beni culturali e vorrebbe portare nel sito campano “un’esperienza più eclettica, importando tutto quel che c’è di buono dalle gestioni di altre realtà”. Uno dei punti centrali della sua direzione sarà quello di valorizzare Velia, da poco annessa al Parco di Paestum. Nonostante sia stata spesso considerata secondaria rispetto alla grande Paestum, Velia rappresenta “un luogo fondamentale” come sottolinea la neo-direttrice, in quanto “territorio unico per la sua archeologia e storia”.

La parola chiave dell’operato di Tiziana D’Angelo sarà “rete”: creare connessioni con le altre aree archeologiche del territorio. Punto di partenza i Cilento, per poi sviluppare accordi e stringere rapporti con le grandi realtà del Sud, dal Museo di Reggio Calabria alla Valle dei Templi di Agrigento. Ma per cominciare la neo-direttrice giocherà in casa: “Una delle prime intese che spero di avviare sarà con la direzione regionale dei Beni culturali, le soprintendenze e, naturalmente, Pompei e il Mannndr Museo Archeologico Nazionale di Napolidi Paolo Giulierini”.

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