Dispersione scolastica: Italia tra le peggiori dell’Ue, al Sud le cifre più alte

La dispersione scolastica in Italia – l’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione – è tra le più elevate in Europa e si attesta al 12,7%: peggio di noi fanno solo Spagna (15,3%) e Romania (13,3%). Emerge dal Rapporto Save the Children “Alla ricerca del tempo perduto”. Siamo ancora distanti dall’obiettivo fissato dal Consiglio dell’Unione Europea, pari al 9% entro il 2030. Sulla penisola sono tantissime le differenze sul territorio e gli studenti meridionali presentano livelli di dispersione ben più alti rispetto ai loro coetanei del Nord e del Centro.

gli studenti meridionali non raggiungono adeguati livelli di apprendimento in italiano e in matematica

Il rapporto cita i dati INVALSI del 2022. Nel Mezzogiorno gli studenti che alla fine delle medie non ottengono adeguati livelli di apprendimento in italiano sono tra il 45% e il 49%, mentre al Nord e nel Centro il dato è di 10 punti inferiore (34 – 35%). Ancora più alte le percentuali in matematica, dove al Sud oltre il 54% degli studenti non raggiunge livelli di apprendimento stabiliti per la fine del primo ciclo di istruzione. Il dato nelle regioni del Centro-Nord è del 36/40%.

Maggiore la distanza alla fine della secondaria superiore, dove sono oltre 15 i punti di distacco tra le regioni del Nord e quelle del Mezzogiorno. Oltre il 60% degli studenti di Campania, Calabria e Sicilia non ottengono il livello base delle competenze in italiano,
oltre il 70% in matematica in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.

le percentuali di mense, palestre e tempo pieno

Il rapporto considera alcuni indicatori “strutturali” – servizi educativi, mense e tempo pieno, palestre e certificato di agibilità – ed evidenzia la correlazione positiva tra la qualità dell’offerta di tali spazi e servizi e il livello di apprendimento conseguito dagli alunni.
Nelle province dove la dispersione implicita è più bassa, le scuole primarie garantiscono una maggiore offerta di tempo pieno, un maggior numero di mense, palestre con certificato di agibilità. Non sorprende che nel Mezzogiorno – in particolare Sardegna, Calabria e Sicilia – oltre il 60% delle scuole secondarie di primo grado è privo di un certificato di agibilità.
Solo 4 bambini su 40 alle elementari possono usufruire del servizio a tempo pieno, con percentuali molto basse nel Sud.

Per quanto riguarda le mense, le percentuali più alte si trovano nelle province toscane di Prato, Firenze, Lucca, Pistoia, ad Aosta e Torino. I picchi più bassi a Ragusa, Agrigento, Catania – con dati inferiori al 10% – e Napoli e Palermo.

Anche per le palestre – fondamentali per la qualità dell’apprendimento e dello sviluppo psicofisico – solo nel Centro Nord le percentuali superano il 50%. Nella maggior parte delle province della Calabria e della Sicilia, la copertura delle palestre nella scuola primaria è tra le più basse dello stivale (10% circa). Il rapporto evidenzia l’eccellenza della Puglia, dove la provincia di Barletta-Andria-Trani ha la concentrazione maggiore sulla penisola di scuole con palestra (81,5%), seguite dalle province di Abruzzo, Campania e Sardegna con cifre simili a quelle del Nord Italia.

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